Ingres (1780-1867), uno dei più importanti e noti ritrattisti di ogni tempo, sosteneva con insistenza l’importanza del disegno nelle arti figurative e più precisamente nella pittura. E ancora che “il disegno comprende i tre quarti di ciò che costituisce la pittura”. Nei suoi scritti editi da Abscondita, in particolare nella sezione dedicata al disegno, i riferimenti continui ad esso sono alla base della sua arte: un monumento indistruttibile frutto di studio, disciplina e amore per il vero.

Quindi se la base di una qualsiasi arte figurativa è il disegno, realizzare un dipinto non significa altro che aggiungere colore. Un artista del calibro di Alex Ross ne è un chiaro esempio e nel suo libro Mythology dimostra come avviene questo processo. Tuttavia questa regola non è mai stata strettamente osservata dagli artisti , quindi non è detto che procedano in questo modo, ma consiglio caldamente di iniziare da una base che dia struttura alle vostre opere e questa si chiama disegno.

Non dimentichiamo poi un’altra frase citata sopra: amore per il vero. In altre parole dovrete imparare a osservare la natura, disegnarla e capirla perché è da essa che trarrete la conoscenza. Attenzione non dovete interpretarla ma imitarla, perché è dall’imitazione che segnerete l’inizio del vostro percorso. Non stancatevi mai di disegnare anche quando non avrete una matita tra le mani, fatelo muovendo semplicemente le dita come a imitare ciò che vi sta davanti: un sasso, un fiore o le vostre stesse mani. I pianisti spesso suonano mentalmente con le dita, come se usassero una tastiera che solo loro possono vedere.

Imparate soprattutto a disegnare ciò che NON vedete. Avete mai fatto caso che i primi disegni di una figura umana mancano di mani e gambe? Spesso la nostra mente disegna facilmente ciò che gli occhi vedono allo specchio, ossia il volto e il busto. Tuttavia si ignorano completamente i piedi (spesso coperti dalle scarpe) e che comunque non guarderemo mai perché abbiamo lo sguardo naturalmente puntato in avanti. Mani e orecchi poi sono assolutamente trascurati, un po’ per la loro complessità strutturale e un po’ perché l’unica familiarità che abbiamo con il condotto uditivo è quando ce lo grattiamo con vigore usando il mignolo. Battute a parte, spesso nei corsi di disegno mi capita di percepire nello sguardo dei miei allievi l’assoluta non conoscenza dell’orecchio, problema comune anche a molti professionisti del disegno che spesso inventano nuove anatomie di questo organo. Inutile poi parlare dei muscoli della schiena o semplicemente dell’anatomia posteriore del corpo umano.

Ma esiste una soluzione per colmare queste lacune? Assolutamente sì ed è l’imitazione del vero. Abituatevi soprattuto a disegnare i modelli in gesso o in carne e ossa. I primi non si lamentano mai e, a parte il costo iniziale, potrete davvero familiarizzare con ciò di più quanto fedele ci sia dopo la natura stessa. Inoltre proprio a causa del fatto che sono realizzati in gesso imparerete a dosare con intelligenza obbligata il chiaroscuro, in tal modo imparerete cosa sia la gentilezza nell’Arte del disegno. Se vorrete approfondire il disegno dei busti in gesso vi consigliamo di acquistarli in gipsoteca a Torino.

Ultimo consiglio che ci sentiamo di suggerirvi è la lettura. Anche un libro breve come i Pensieri sull’Arte di Ingres o Arte e Illusione di Gombrich vi permetteranno di arricchire il vostro bagaglio culturale e di renderlo funzionale al vostro percorso artistico. Quindi imparate a cercare la vostra strada anche attraverso lo studio o la semplice lettura.

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